Ma quindi com’è questa Commissione europea Von der Leyen bis? Uscendo dalla politichetta provinciale italiana proviamo a vederne i compromessi, le fragilità e gli accordi con la seconda puntata del nostro podcast.
Intro:
Benvenuti a Diario di bordo. Oggi analizziamo il percorso travagliato che ha portato alla formazione della nuova Commissione Europea, guidata ancora una volta da Ursula von der Leyen. Una Commissione che entra in carica con il sostegno parlamentare più debole mai registrato nella storia dell’Unione Europea. Dietro a numeri risicati e compromessi dolorosi si nascondono tensioni, tradimenti e il peso di un’Europa che sembra sempre più divisa.
Parleremo del ruolo giocato dall’Italia, con Giorgia Meloni e i Conservatori che hanno guadagnato terreno, e della fragilità della maggioranza pro-europea, spaccata su nomine e strategie. Esploreremo anche il crescente scetticismo della Francia verso l’Unione Europea e il ruolo dell’industria automobilistica tedesca, che sembra essere al centro delle priorità della presidente.
1. Una maggioranza risicata come mai prima
Il 27 novembre 2024, Ursula von der Leyen ha ottenuto il via libera per la sua nuova Commissione con 370 voti favorevoli. Un risultato ben al di sotto delle aspettative. Per avere un’idea, nella sua prima investitura, nel 2019, aveva raccolto 461 voti. Oggi, la maggioranza assoluta necessaria era di 361 voti. Von der Leyen ha superato la soglia per appena nove voti.
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