Trump, l’Ucraina e l’America secondo Stephen Kotkin
Gli Usa sopravviveranno al loro presidente. Ma l'Ucraina e l'Europa?
Cosa vuole davvero Donald Trump dall’Ucraina? La domanda aleggia sopra il dibattito internazionale con la stessa ambiguità di chi ha imparato a scambiare minacce e bluff per diplomazia. Stephen Kotkin, storico di Stalin e studioso di potere, ha analizzato la questione nell’intervista concessa a The New Yorker. Il tema è cruciale: il futuro dell’ordine mondiale potrebbe dipendere dalle prossime mosse americane, e l’impatto della politica trumpiana su Kiev si estende ben oltre il campo di battaglia.
Kotkin è un uomo di fatti, non di illusioni. Non si presta al gioco delle tifoserie ideologiche, e proprio per questo le sue analisi sono tanto più spietate. Trump, dice Kotkin, non ha una visione strategica dell’Ucraina, eppure riesce a mettere il dito su una questione reale: il fallimento della politica occidentale nel trovare un equilibrio sostenibile tra potenza e impegno. Per l’ex presidente, gli Stati Uniti sono stati sistematicamente fregati in affari geopolitici e militari. E l’Ucraina è solo l’ultimo esempio di questa narrativa. Il problema, però, non è solo l’analisi, ma le conseguenze: un’America più isolazionista potrebbe alterare irreversibilmente i rapporti di forza a livello globale.
L’America di Trump e l’Europa che non c’è
Trump si comporta come un imprenditore che vede solo costi e benefici immediati. L’Ucraina è un affare sbagliato per gli Stati Uniti, dice, e se Zelensky vuole sicurezza, che se la paghino gli europei. Il problema, evidenzia Kotkin, è che l’Europa non lo fa.
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