Poiché sa benissimo che la rappresentazione in questi tempi conta più della veridicità, Giorgia Meloni ha deciso di sfruttare l’antivigilia natalizia convocando a Palazzo Chigi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani (in collegamento dal Kosovo), i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari, e i ministri dell’Interno, della Difesa e degli Affari europei: Matteo Piantedosi, Guido Crosetto e Tommaso Foti.
All’ordine del giorno - quello da dare in pasto ai giornalisti - c’è l’Albania da usare come discarica umana nel 2025. Nonostante i fallimenti politici e giuridici di quest’anno e nonostante un risultato degno della Corte dei conti la presidente del Consiglio ha voluto rilanciare la deportazione di Stato come biglietto d’auguri per le feste. Del resto che c’è di più natalizio nello spirito?
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