Quando l’amore si ritira: la morte di Douglas e uno Stato che non riesce a proteggere
Adottato e poi abbandonato, Douglas Dall’Asta è morto suicida a 28 anni. La sua vita denuncia un fallimento civile, politico e culturale.
Douglas Dall’Asta è morto suicida il 23 giugno 2025. Aveva 28 anni, e da 25 portava addosso lo stigma di un figlio mai davvero accolto. Nato in Brasile, abbandonato a tre anni in un orfanotrofio, era stato adottato da una coppia di Piadena (Cremona) a nove anni. Dopo quattro giorni – quattro – i nuovi genitori lo hanno respinto. La legge dice che non si può revocare un’adozione piena. Ma nella pratica, quando lo Stato si gira dall’altra parte, si può tutto: anche rimettere un bambino nel circuito dell’abbandono come fosse una merce difettosa.
Da quel momento in poi la sua è stata una vita di comunità, abusi, carcere, droga e povertà. Aveva scritto un libro, Figlio di nessuno, un grido non tanto per farsi notare ma per essere riconosciuto. Non è bastato. Come non è bastata la vittoria legale ottenuta contro la coppia adottiva che lo aveva abbandonato: i tribunali di Cremona e Brescia avevano stabilito che quei genitori restavano responsabili del suo mantenimento. Un risarcimento simbolico, insufficiente persino a salvarlo.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Diario di bordo - di Giulio Cavalli per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.