Le bugie del governo sul caso Diciotti e il risarcimento alle persone migranti
Ricostruzione di una violazione del diritto interazionale
Il governo mente. Mente con disinvoltura, come se fosse una pratica amministrativa consolidata, come se il principio di realtà fosse un optional e non un dovere politico. Sul caso Diciotti, poi, si è andati oltre la menzogna: si è costruita una narrazione alternativa, una finzione nella quale le violazioni dei diritti umani diventano atti di difesa della nazione e la giustizia si trasforma in un fastidio da eludere. Non è solo una strategia comunicativa, è un’abitudine consolidata: insabbiare i fatti, distorcere la verità, travestire la prevaricazione da necessità politica.
I fatti, prima delle bugie
16 agosto 2018. La nave della Guardia Costiera italiana “Ubaldo Diciotti” soccorre 190 persone migranti abbandonate in mare dalle autorità maltesi. Le porta a Lampedusa, ne sbarca 13 per condizioni di salute precarie. Gli altri restano a bordo, ostaggi della politica.
Matteo Salvini, ministro dell’Interno, blocca lo sbarco con il pretesto di un braccio di ferro con Malta e l’Unione europea. La nave viene dirottata verso Catania,
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Diario di bordo - di Giulio Cavalli per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.