L’accordo di Parigi è carta straccia. Ecco le prove.
Temperature record, oceani surriscaldati, ghiacci ridotti e un sistema climatico fuori controllo: tutto come previsto, peggio di quanto ammesso. E la consueta rassegna stampa.
Non c’è stata soglia da superare, semmai una porta spalancata in silenzio. Il 2024 ha chiuso la pratica: il clima è ufficialmente fuori controllo. L’umanità è entrata, per intero, nell’era del surriscaldamento globale strutturale. Le temperature hanno superato i 1,5°C rispetto al livello preindustriale per undici mesi consecutivi. È la prima volta. E non sarà l’ultima.
Il rapporto “Global Climate Highlights 2024” del Copernicus Climate Change Service lo mette nero su bianco, con la precisione chirurgica che rende i numeri ancora più implacabili. 15,10°C la temperatura media globale: +1,60°C rispetto al XIX secolo, +0,12°C rispetto al record già infranto del 2023. La soglia dell’Accordo di Parigi è diventata la base di partenza. Con il ritmo attuale – più 0,2°C ogni decennio – è solo questione di pochi anni prima che i 1,5 gradi diventino la normalità. E da lì in poi sarà un’altra storia.
Il pianeta si scalda ovunque, ma non ovunque nello stesso modo
Il 2024 è stato più caldo del normale sul 91% del pianeta. Un dato che non lascia margini di interpretazione. In oltre metà delle terre emerse si è superato il grado di anomalia. In Canada settentrionale le temperature sono state più alte di 3°C. L’Europa ha stabilito un nuovo record: media di 10,69°C, quasi tre gradi sopra il livello preindustriale. È successo tutto in un anno in cui El Niño non ha raggiunto nemmeno il livello d’intensità del 2015 o del 1997. La temperatura è salita lo stesso. O meglio: continua a salire.
Il paradosso è che questo surriscaldamento non ha prodotto panico, ma assuefazione. Le capitali europee hanno visto giorni di 45°C, le foreste canadesi hanno bruciato per mesi, il Sahel si è desertificato sotto gli occhi di chi avrebbe dovuto intervenire. Tutto registrato, tutto archiviato. Il clima si sta rompendo. E noi stiamo prendendo appunti.
Non si respira. Letteralmente.
Il 10 luglio 2024, il 44% della superficie terrestre ha sperimentato condizioni di calore percepito definite come “stress termico forte” o “estremo”. Significa che quasi metà del pianeta ha vissuto una giornata in cui il corpo umano non era in grado di autoregolarsi senza danni fisiologici. In Algeria si è raggiunta la temperatura percepita record di 59,1°C. È un valore che
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