Il processo Anan Yaeesh: quando la giustizia italiana mette sotto accusa la resistenza palestinese
A L’Aquila si processa la resistenza palestinese come terrorismo, tra diritto penale e geopolitica. E poi la consueta rassegna stampa.
Anan Yaeesh ha il volto scavato di chi porta addosso la storia di un popolo e i segni di chi ha attraversato il deserto della repressione. Palestinese di Tulkarem, ha ottenuto la protezione speciale in Italia dopo aver subito arresti e torture nelle carceri israeliane. Oggi siede sul banco degli imputati nella Corte d’Assise de L’Aquila, accusato di terrorismo internazionale. La sua vicenda, insieme a quella di Alì Irar e Mansour Doghmosh, connazionali e coinquilini, ha disegnato una parabola paradossale: l’Italia lo ha protetto dal rischio di torture in Israele, negandone l’estradizione, ma lo processa ora per gli stessi fatti, su richiesta di quella stessa Israele che voleva averlo nelle sue prigioni.
Il cuore di questa contraddizione pulsa nelle carte di un processo che ha preso le forme di un laboratorio di diritto applicato ai conflitti internazionali, dove l’Italia si presta a supplire Israele nella repressione della resistenza palestinese. Il reato contestato è l’associazione con finalità di terrorismo internazionale (articolo 270 bis del codice penale), ma sotto la superficie normativa si muovono le dinamiche di un conflitto armato asimmetrico e la gestione politica di una questione internazionale incancrenita.
La supplenza giudiziaria italiana
Il 12 marzo 2024 la Corte d’Appello de L’Aquila respinge la richiesta di estradizione avanzata da Israele contro Anan Yaeesh, riconoscendo il rischio di trattamenti disumani nelle carceri israeliane. Una decisione netta, motivata dai rapporti di Amnesty International e Human Rights Watch che documentano pratiche sistematiche di tortura e maltrattamenti ai danni dei prigionieri palestinesi. Ma il giorno prima di quella decisione, la procura italiana aveva già spianato la strada al proprio intervento: il mandato d’arresto emesso contro Yaeesh e i suoi coinquilini apriva un nuovo procedimento penale sullo stesso impianto accusatorio. La sequenza degli eventi non lascia dubbi.
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a Diario di bordo - di Giulio Cavalli per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.