Il nuovo ministro Foti, Galeazzo Bignami e soprattutto quanto siamo diventati onnivori
L’abitudine che avvelena
Non mi spaventa l’empietà, la violenza, la disumanità. Sono ingredienti onnipresenti in ogni epoca dell’uomo, assumono forme e linguaggi diversi per poi tornare al punto di partenza, in un sempiterno ciclo che ripropone le stesse storture.
Mi spaventa – questo sì – la formazione dell’abitudine ogni volta. Mi terrorizza il modo in cui la società ritenga potabile ciò che poco prima era veleno. Mi stordisce, ad esempio, avere vissuto un’epoca in cui fino al 2017 nessuno avrebbe mai osato accusare chi salva vite umane in mare. Bianchi o neri, musulmani o cristiani, copti o altro, poco importava. Il 21 aprile 2017, il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio usò per la prima volta l’espressione "taxi del Mediterraneo" in un post su Facebook. Poi si difese sostenendo che l’aveva letta in un documento di Frontex. Non era vero.
Poi arrivò l’accordo dell’allora ministro dell’Interno Marco Minniti con la Libia e ora i “taxi del mare”, colpevoli perché salvano le vite, sono u…
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