Eni denuncia un professore di storia che ha detto la verità
La verità è il migliore alleato della lotta al cambiamento climatico. Se si conosce è impossibile non agire.
La verità è un reato se dall’altra parte c’è un potere o una potenza? Giuli (il nome viene omesso per garantirne la privacy), professore di storia e attivista, lo sta scoprendo sulla propria pelle. Denunciato dall'Eni per diffamazione e istigazione a delinquere, Giuli ha portato alla luce una scontata verità: il colosso energetico sapeva da decenni degli effetti devastanti delle proprie attività sul clima, eppure ha scelto di ignorarli.
La denuncia si concentra su due video pubblicati tra il 27 e il 29 settembre 2023, in cui Giuli accusa Eni di continuare a investire massicciamente nei combustibili fossili, nonostante fosse consapevole, fin dagli anni Settanta, del loro impatto catastrofico. "Eni continua a sfruttare in modo coloniale le risorse di paesi africani come Nigeria e Mozambico, dettando politiche energetiche che perpetuano disuguaglianze e devastazioni", afferma nel video. Un’accusa che non arriva priva di prove.
"Eni sapeva"
Nel rapporto "Eni sapeva", pubblicato da Greenpeace…
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