El Salvador è il prototipo, Trump l’emulatore
Dal laboratorio autoritario di Bukele al sogno americano di deportare i diritti insieme alle persone. E poi la consueta rassegna stampa.
C’è un punto preciso in cui la politica anti-immigrazione di Donald Trump smette di essere propaganda e si trasforma in qualcosa di più profondo, qualcosa che Jonathan Blitzer, nel suo ultimo articolo per The New Yorker, definisce “un attacco tanto agli immigrati quanto allo stato di diritto” (“Donald Trump’s Deportation Obsession”, The New Yorker, 28 aprile 2025). Trump, insomma, non sta solo rincorrendo il sogno infranto della deportazione di massa; sta testando quanto lontano può spingersi nel piegare le regole a suo piacimento. E, se serve, distruggerle.
El Salvador, il laboratorio autoritario che Trump sogna
Il laboratorio di questa ossessione ha un nome: El Salvador. Qui, il presidente Nayib Bukele ha realizzato il sogno di ogni autocrate: un “stato di eccezione” permanente, con ottantacinquemila persone incarcerate senza accuse credibili, trecentosessantotto morti in custodia, e una narrazione eroica costruita sulla soppressione violenta delle gang. Un modello applaudito dal movi…
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