Diario di bordo - di Giulio Cavalli

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Di cosa parliamo quando diciamo Arabia Saudita
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Di cosa parliamo quando diciamo Arabia Saudita

Il caso di Mohamed Nur Hussein

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Giulio Cavalli
feb 21, 2025
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Di cosa parliamo quando diciamo Arabia Saudita
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C’era la speranza. Poi c’è stata la lama. Mohamed Nur Hussein pensava che sarebbe stato liberato. Lo aveva detto alla sua famiglia, un giorno prima di essere giustiziato in Arabia Saudita. Era in carcere da sette anni, accusato di traffico di hashish. Il 16 febbraio, senza preavviso, la sua esecuzione è stata eseguita con la consueta ferocia saudita: decapitazione pubblica. La famiglia ha ricevuto la notizia da un altro detenuto, non dalle autorità. Nessun corpo da piangere, nessun appello accolto. Solo la brutalità di un sistema che fa della pena di morte un metodo di governo.

L’Arabia Saudita è uno degli ultimi Stati al mondo in cui la giustizia è ancora un atto medievale. Si uccide per droga, per dissenso, per sospetti di terrorismo. Il principe ereditario Mohammed bin Salman aveva promesso nel 2020 che le esecuzioni per reati non violenti sarebbero state ridotte al minimo. Poi, l’anno successivo, le condanne a morte sono riprese con numeri da record. Solo nel 2024, Amnesty Internat…

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