Cosa succede quando l’orologio segna 90 secondi alla fine del mondo?
Reagan e Gorbaciov credevano di aver fermato la corsa nucleare. Non è andata proprio così. E ora comincia il peggio.
1985, «una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta»
Era novembre 1985, a Ginevra, quando l’allora presidente Usa Ronald Reagan e il leader sovietico Mikhail Gorbaciov si incontrarono per il primo vertice bilaterale. Quell’incontro aprì la strada a negoziati successivi per il controllo degli armamenti e la riduzione delle armi nucleari, culminati poi negli accordi come il Trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) firmato nel 1987, che eliminò i missili a medio raggio delle due superpotenze.
I due leader concordarono nel dire che «una guerra nucleare non può essere vinta e non deve mai essere combattuta». Il concetto, seppure banale nella sua scontata ragionevolezza, fece breccia. Le azioni un po’ meno. I trattati si intricarono in una fitta rete di accordi sulle armi a corto, medio e lungo raggio. Nei decenni successivi non mancarono gli attriti. In molti pensano ancora oggi che le due nazioni semplicemente rinunciassero…
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